Giuseppina Rubino, nonna paterna dei fratelli Vitrano, nei primi anni del secolo scorso con i poveri e pochi mezzi di cui disponeva iniziò a fabbricare le calze, prima a mano con i tradizionali ferri poi con delle piccole macchine da maglieria che velocizzavano il lavoro, solo l’abilità manuale le permetteva di produrre calze su quelle poco funzionali macchine. La tipologia di calze prodotta era limitata, erano in prevalenza calze da donna pesanti in lana o cotone.
Fu poi il figlio Giuseppe durante gli anni che precedettero e seguirono alla seconda guerra mondiale avvalendosi di nuove tecnologie diede inizio ad una vera produzione in serie lasciando inalterate le caratteristiche della lavorazione artigianale.
Produsse i calzini con le costine, una novità dell’epoca, le righe orizzontali multicolore, i calzini da tennis, utilizzando i nuovi filati fantasia che il mercato iniziava timidamente a proporre.